Le piante carnivore

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Le piante carnivore

Le piante carnivore hanno sempre destato un certo interesse e curiosità.
Generalmente quando si parla di piante si pensa ad esseri che vivono “passivamente” e che stanno alla base della catena alimentare; l’interesse suscitato dalle piante carnivore è dovuto proprio al loro particolare ruolo che le differenzia dalle altre piante: pur trattandosi di specie vegetali si discostano da queste in quanto assumono un ruolo attivo nel loro processo di alimentazione, da prede si trasformano in cacciatrici.


Inoltre il timore destato da queste piante risulta del tutto infondato: se è vero infatti che le piante carnivore si nutrono di esseri viventi, bisogna anche dire che si tratta solo di insetti di piccole dimensioni o, nel caso di poche specie vegetali, di rane o topi di piccola taglia.
Queste piante sono presenti in tutto il mondo, ed è possibile contare fino a 600 specie differenti. Anche nel nostro paese sono presenti alcune specie, seppur in pericolo di estinzione.


Riescono ad assumere le sostanze nutritive che permettono la loro sussistenza grazie a tecniche di cattura e digestione estremamente avanzate. Come è facile immaginare crescono su terreni poveri di azoto ed altre sostanze nutrive, ciò fa si che abbiano messo a punto dei sistemi di cattura per intrappolare gli insetti di cui si nutrono.


I sistemi di cattura possono essere a scatto, come nel caso della pianta carnivora più famosa, la Dionaea, o grazie alla produzione di sostanze vischiose che consentono di intrappolare gli insetti sulle loro foglie, o ancora creando delle trappole dalle quali gli insetti non possano uscire.

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