l'oleandro

Publicado en por Giardiniere

l'oleandro

Della pericolosità dell’oleandro in ogni sua parte già se ne parla abbondantemente, ricordando come bisogna prestare attenzione che né animali domestici né bambini lo tocchino; in realtà c’è anche un altro rischio, legato ad eventuali barbecue con gli amici in cui per aumentare il fuoco si usi il legno ricavato dalla pianta, dato che anche il fumo inalato è fortemente tossico e mortale; dunque, attenzione!

Generalmente comunque tanti hanno un oleandro in terrazzo od in giardino, perché piuttosto diffuso e conosciuto, dunque nessuno rischia di rimanerne intossicato.

Si tratta di un arbusto tipico della macchia mediterranea, presente nel sud d’Italia allo stato naturale, un vigoroso sempreverde, che produce in primavera dei fiori profumati riuniti in racemi in cima ai rami flessibili; i fiori sono rosa od ibridi di color rosso, bianco, variegato, doppi o stradoppi.

Le esigenze colturali dell’oleandro sono poche, spesso vengono utilizzati nell’arredo urbano perché resistono al caldo eccessivo ed alla siccità, addirittura si trovano sulle autostrade italiane perché sopravvivono senza essere innaffiati e fioriscono lo stesso in estate.

In autunno spuntano i frutti, costituiti da capsule legnose lunghe con piccoli semi fertili che hanno delle propaggini piumose.

Le foglie sono ovali, allungate, color verde scuro, ruvide e cerose, non lucide e coriacee.

L’oleandro teme il freddo prolungato e rigido, che potrebbe danneggiare l’estremità dei rami, tuttavia difficilmente una gelata rovina del tutto la pianta, basta quindi una potatura in primavera e la situazione è risolta; di solito laddove l’inverno è mite la pianta viene coltivata in vaso per poterla poi spostare in caso di neve o viene posta a sud al riparo di una casa o di un muro per non lasciare che rimanga vittima delle intemperie.

Nel nord d’Italia si può porre la pianta al riparo e coperta con agritessuto alla fine di ottobre per poi riaprirla e porla all’aperto da aprile-maggio.

Il terreno non dev’essere molto ricco, basta sia ben drenato, poiché la troppa umidità potrebbe causare muffe o funghi; comunque il terreno dev’essere innaffiato quando è ben asciutto ed in maniera abbondante ma sporadica.

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